La "galassia" jihadista, da Al Qaida allo Stato Islamico, da Al Nusra fino al gruppo Khorasan: metodi, strategie d'azione e scopi
Nei giorni in cui la comunità internazionale, con Stati Uniti e Francia
in testa, ha iniziato a mettere in atto la campagna per combattere l’IS
(Stato Islamico) in Iraq e Siria, fonti di intelligence statunitensi
hanno riportato di una nuova e più diretta minaccia all’Occidente,
rappresentata da un altro gruppo jihadista attivo in Siria. Il gruppo si
chiamerebbe Khorasan e sarebbe guidato da un terrorista legato al
nucleo di al-Qaida centrale ancora presente tra l’Afghanistan e il
Pakistan, Muhsin al-Fadhli.
A differenza dell’IS, con cui Khorasan
sarebbe in competizione, l’obiettivo di questo gruppo jihadista sarebbe
focalizzato a colpire obiettivi prevalentemente occidentali, come già
avvenuto in passato in operazioni coordinate da al-Fadhli. Se
confermata, la notizia proverebbe l’eterogeneità della galassia
jihadista nel Vicino Oriente, oltre a testimoniare il fatto che al-Qaida
è ancora attiva, nonostante abbia compiuto negli ultimi anni una sorta
di ritirata strategica. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti dovranno
ancora una volta scegliere come agire in Siria, teatro che rappresenta
il vero punto debole della strategia anti-jihadista di Obama.
L’allarme circa la nuova minaccia agli Stati Uniti, rappresentata
dall’esistenza del gruppo Khorasan in Siria, è stato lanciato in un
articolo del New York Times
due giorni fa. Nell’articolo, si fa riferimento a fonti di intelligence
statunitensi, e in particolare, si riportano le parole del capo
dell’intelligence nazionale, James R. Clapper Jr., secondo cui “in
termini di minaccia agli Stati Uniti, Khorasan può rappresentare una
minaccia tanto grande, quanto quella dello Stato Islamico”.
Si
sottolinea come, negli ultimi mesi, l’interesse è stato rivolto
soprattutto all’IS, ma ciò avrebbe distorto la percezione del terrorismo
nell’area. In particolare Khorasan, così come Jabhat al-Nusra
(affiliata di al-Qaida in Siria) costituiscono minacce più immediate
alla sicurezza statunitense. Il gruppo, il cui nome deriva dalla regione
storica che comprendeva parte degli attuali Iran, Turkmenistan,
Uzbekistan, Tagikistan e Afghanistan, avrebbe le proprie radici proprio
in Iran e, attualmente, è composto da jihadisti provenienti dal Pakistan
e dall’Afghanistan, ma anche da alcuni Paesi occidentali.
Il leader del gruppo è Muhsin al-Fadhli, ex capo del network di al-Qaida
in Iran. Già lo scorso marzo, la rivista specializzata di terrorismo The Long War Journal,
riportava la notizia secondo cui al-Fadhli aveva spostato il centro
delle proprie attività in Siria, in accordo con al-Qaida centrale e la
sua leadership in Pakistan. Lo stesso al-Fadhli ha appoggiato l’appello
di al-Zawahiri, numero uno di al-Qaida, contro l’IS, contribuendo a
creare lo spaccamento tra il fronte qaidista e il gruppo di al-Baghdadi.
In Siria, Khorasan costituisce un gruppo di appoggio a Jabhat al-Nusra.
Secondo le fonti statunitensi, il gruppo avrebbe legami anche con
al-Qaida nella Penisola Arabica (Aqap), il gruppo affiliato ad al-Qaida
attivo in Yemen. Di quest’ultimo fa parte Ibrahim al-Asiri, considerato
il più importante fabbricatore di esplosivi della galassia qaidista:
quest’ultimo elemento ha messo in allarme l’intelligence statunitense.
Proprio il supposto reclutamento di jihadisti europei, unito alla
capacità di fabbricare esplosivi, sono fattori alla base dei timori
statunitensi. L’ex vice-direttore della Cia, Mike Morell,
ha confermato che molti membri verrebbero dal Pakistan e che
l’obiettivo principale di Khorasan è quello di colpire con ordigni
esplosivi obiettivi occidentali, soprattutto aerei di linea. Secondo
Morell, il gruppo ancora vedrebbe gli aerei di linea come il simbolo
dell’Occidedente e, per questo, ambirebbe a ripetere operazioni in stile
11 settembre.
Il connubio tra l’esistenza di jhadisti occidentali
presenti in Siria, ma che potrebbero tornare in Occidente, e l’expertise
nella fabbricazione di bombe, rappresenta l’entità della minaccia. Al
contrario, attualmente l’IS sembra più concentrata a combattere la
guerra sul campo in Iraq e Siria, piuttosto che a condurre direttamente
attacchi contro l’Occidente. Associated Press
riporta altre fonti di intelligence, secondo le quali Khorasan sarebbe
in Siria proprio con l’obiettivo primario di reclutare jihadisti per gli
attacchi all’Occidente.
Source: ISPI
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