martedì 10 dicembre 2013

Il gruppo più importante tra quelli basati nel Sinai è Ansar Bayt al-Maqdis – conosciuto anche con il nome Ansar Jerusalem. Ritenuto colpevole di un alto numero di attentati contro le autorità egiziane – bollate come fiancheggiatrici di Israele – e del lancio di razzi contro le città israeliane di confine, il gruppo può contare su un effettivo di circa 800 uomini. La sua azione più eclatante fu quella del 18 agosto 2011, quando un assalto di membri di ABaM a un autobus che trasportava civili causò la morte di otto israeliani e tre membri delle forze di sicurezza egiziane nella città di confine di Eilat.
Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali»
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l gruppo più importante tra quelli basati nel Sinai è Ansar Bayt al-Maqdis – conosciuto anche con il nome Ansar Jerusalem. Ritenuto colpevole di un alto numero di attentati contro le autorità egiziane – bollate come fiancheggiatrici di Israele – e del lancio di razzi contro le città israeliane di confine, il gruppo può contare su un effettivo di circa 800 uomini. La sua azione più eclatante fu quella del 18 agosto 2011, quando un assalto di membri di ABaM a un autobus che trasportava civili causò la morte di otto israeliani e tre membri delle forze di sicurezza egiziane nella città di confine di Eilat.
Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Egypt: army troops kill Ansar al-Maqdis leading figure
Il gruppo più importante tra quelli basati nel Sinai è Ansar Bayt al-Maqdis – conosciuto anche con il nome Ansar Jerusalem. Ritenuto colpevole di un alto numero di attentati contro le autorità egiziane – bollate come fiancheggiatrici di Israele – e del lancio di razzi contro le città israeliane di confine, il gruppo può contare su un effettivo di circa 800 uomini. La sua azione più eclatante fu quella del 18 agosto 2011, quando un assalto di membri di ABaM a un autobus che trasportava civili causò la morte di otto israeliani e tre membri delle forze di sicurezza egiziane nella città di confine di Eilat.
Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali»
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali»
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Il gruppo più importante tra quelli basati nel Sinai è Ansar Bayt al-Maqdis – conosciuto anche con il nome Ansar Jerusalem. Ritenuto colpevole di un alto numero di attentati contro le autorità egiziane – bollate come fiancheggiatrici di Israele – e del lancio di razzi contro le città israeliane di confine, il gruppo può contare su un effettivo di circa 800 uomini. La sua azione più eclatante fu quella del 18 agosto 2011, quando un assalto di membri di ABaM a un autobus che trasportava civili causò la morte di otto israeliani e tre membri delle forze di sicurezza egiziane nella città di confine di Eilat.
Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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Il gruppo terroristico più importante tra quelli basati nel Sinai è Ansar Bayt al-Maqdis – conosciuto anche con il nome Ansar Jerusalem. Ritenuto colpevole di un alto numero di attentati contro le autorità egiziane – bollate come fiancheggiatrici di Israele – e del lancio di razzi contro le città israeliane di confine, il gruppo può contare su un effettivo di circa 800 uomini. La sua azione più eclatante fu quella del 18 agosto 2011, quando un assalto di membri di ABaM a un autobus che trasportava civili causò la morte di otto israeliani e tre membri delle forze di sicurezza egiziane nella città di confine di Eilat.
Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».


Military spokesperson Ahmed Mohamed Ali has said troops of the Second Field Army on Monday killed Ibrahim Farag Abu Eita, known as Abu Suhaib, one of the most dangerous leaders of the Ansar al-Maqdis terrorist group.
Abu Eita was caught in a checkpoint on a road leading to the village of Sheikh Al-Toma south of the city of Sheikh Zuweid. He died in an exchange of fire.
Ali posted on Facebook that Abu Eita was involved in attacks on the armed forces and the police.
Ali also said the man who was riding the motorcycle with Abu Eita was arrested and referred to investigation for possessing a shotgun.
Source  http://www.egyptindependent.com

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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali»
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Il movimento jihadista a inizio mese aveva tentato di assassinare in un attentato il Ministro degli Interni Mohamed Ibrahim, facendo saltare in aria un veicolo mentre il suo convoglio transitava a Nasr City, a Est del Cairo. Nonostante l’attentato non abbia raggiunto il suo scopo, l’azione dimostrò come il gruppo avesse iniziato a prender di mira obiettivi non circoscritti all’area della penisola, ma anche nel resto del Paese. Un comunicato del gruppo, giunto nelle ore successive all’attentato, dichiarava come «il ‘macellaio’ degli Interni» avesse visto «la morte con i suoi due occhi», chiarendo come «ciò che stava per arrivare» sarebbe stato molto peggio. Il comunicato chiamava anche i musulmani di tutto l’Egitto «a raggiungere i loro fratelli mujahideen nella loro guerra contro quei criminali».
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