martedì 24 dicembre 2013


Libya, Jebel Nafusa councils close lawless road over security lack


Negli ultimi giorni la Libia è finita di nuovo sulle homepage di molti siti di news di tutto il mondo. La rivalità tra le varie milizie rispecchia gli scontri interni al traballante governo libico: i gruppi più laici fanno riferimento al ministero della Difesa, mentre i gruppi islamisti fanno capo al ministero dell’Interno. Chi comanda chi, comunque, non sempre è chiaro. Lo stesso Parlamento è diviso su linee simili, con l’Alleanza delle Forze Nazionali – coalizione elettorale che raggruppa circa 60 movimenti politici libici di ispirazione moderata e laica – che si scontra con il braccio politico del movimento islamista dei Fratelli Musulmani. Ultimo provvedimento preso dalle autorità é la chiusura di due strade del Jebel Nafusa, la strada tra Azizia e Ghariyan e Azizia e Bir Ghanem, che saranno chiuse a partire da Giovedi 26 a causa dei continui episodi di violenza a danno degli automobilisti. Il Jebel Nafusa Joint Camera Security ha annunciato una vasta operazione delle forze di sicurezza nella zona.

At the heart of the problem lies the continuing conflict between the towns of Warshefana and Zawia. In October, the road running through Warshefana territory was blocked after a series of attacks. Councils from Zintan, Jadu, Mizdah, Ghariyan, Nalut, Oala and Rujban formed a committee that sought to pressure the government to introduce proper security along the routes.
Deputy head of Ghariyan local council, Ali Moghairbi told the Libya Herald today: “We have submitted several memoranda to the government and the National Congress, but unfortunately, so far there has been no reply. So in order to avoid further problems and to maintain the security of motorists, it has been decided to close the road”.
Moghairbi said that the Jebel Nafusa councils would themselves be securing an alternative route from Wadi Al-Hera, Sbea, Qaser Ben Ghashir to Tripoli.  He added that the road closures would stay in place until “the criminals”, whose identity was known to their local councils and the government, were arrested.

Source Libya Herald

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